Le uve, raccolte a mano la mattina presto, per evitare temperature troppo alte, entrano in tramoggia per poi passare per la diraspatrice. Mentre si carica l’uva sulla pressa si aggiunge ghiaccio secco (ovvero anidride carbonica allo stato solido, che si ottiene quando la temperatura raggiunge i -78 °C). La macerazione di buccia, polpa e ghiaccio secco continua per circa 6 ore, durante le quali i programmi di lavoro della pressa sono regolati in modo da ottenere l’estrazione del volume massimo di succo alle pressioni più basse.
È importante evitare eccessive lacerazioni delle bucce, soprattutto per limitare la produzione di feccia e la cessionedi composti sgraditi. Abbiamo usato questa tecnica di macerazione a freddo per arricchire di sostanze aromatiche, il mosto portandolo ad ottenere un vino caratterizzato da diversi aromi primari. Operare un abbattimento termico già dalla raccolta garantisce un’elevata protezione al prodotto. La seconda fase produttiva è la stabulazione liquida a freddo del mosto ad una temperatura di 4 gradi per circa 4 giorni agitandolo 2 volte al giorno per tenere le fecce in sospensione. A seguire, per sedimentazione si ottiene il mosto pulito al quale verrà inoculato un primo lievito non saccaromices per sviluppare il profilo aromatico del vino favorendo la percezione di alcuni profumi fruttati senza mascherare la tipicità. Al raggiungimento dei circa 3% alcool si inocula un secondo lievito per vini rosati di struttura che lo porterà agli attuali 12 gradi. Seguono i travasi per pulire il vino e l’imbottigliamento. Infine, circa 1 mese di affinamento prima della vendita.